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Come al solito l’analisi dei trend di inizio anno ci dice molto, non solo di ciò che ci aspetta, ma di come sta evolvendosi ad oggi il settore di riferimento.
È capitato diverse volte che le previsioni non si rivelassero giuste, ma se non altro ci permette di mettere in prospettiva quello che è, a tutte le ragioni, il periodo che stiamo vivendo.
Un periodo, nella fattispecie, che sta accelerando la sua evoluzione a livelli che non si erano mai visti prima.
Ma partiamo subito con i trend, che sarà un articolo corposo e ricco di spunti.
1.Un’esperienza cliente completa
In quanti modi diversi noi tutti interagiamo con un brand?
Se ci pensiamo bene, il primo punto di contatto con l’azienda è il social network, poi il sito Web e in alcuni casi anche l’app.
La maggior parte dei marchi di solito ha almeno un canale di social media attivo, come Instagram, LinkedIn o Facebook. E ovviamente, alcuni di questi sono presenti in modo professionale su tutte le piattaforme di riferimento. In sostanza si rendono trovabili da ogni fascia di pubblico.
Successivamente, se passiamo ad un livello più approfondito possiamo rimanere in contatto con i brand stessi attraverso la newsletter, in alcuni casi ancora con gli SMS, ed è già un altro livello di interazione.
Fino ad ora sono già cinque diversi punti di contatto, escluse eventuali interazioni che potresti avere con loro di persona.
Questo dimostra solo che i clienti non interagiscono con i brand attraverso un solo metodo o canale: si aspettano un “fronte di marketing unificato” su tutta la linea.
L’esperienza cliente che tutti ci aspettiamo, o almeno cui auspichiamo, dovrebbe essere completa e senza soluzione di continuità, indipendentemente dai canali con cui si interagisce.
Ed ecco che tiriamo fuori una parola già molto inflazionata ma di cui non sempre si capisce il significato: il marketing omnicanale.
Facciamo un esempio per le farmacie.
Supponiamo che il tuo cliente abbia visto un annuncio Instagram che promuove una promozione su un prodotto o semplicemente la presenza di un servizio di telemedicina. Questo stesso cliente poi visita il sito web ma trova informazioni incoerenti o, peggio, non riesci a trovare nulla.
Se parliamo invece di strategia omnicanale si ragionerebbe in questi termini. Quell’annuncio di Instagram su cui l’utente ha fatto clic ora ti porta a quel prodotto esatto con lo sconto già applicato. Al tempo stesso, se anche un paio di giorni dopo ti venisse in mente dell’annuncio e dovessi visitare il sito in autonomia vedresti anche un banner promozionale, o addirittura ti arriverebbe una mail sulla stessa promozione.
Garantire che la campagna e il messaggio del brand siano gli stessi su tutti i canali, concentrandosi sul rendere le informazioni il più accessibili possibile, sia online che offline, è una grande sfida del 2023.
Il marketing omnicanale fa un ulteriore passo avanti concentrandosi sulla creazione di un percorso del cliente senza soluzione di continuità, indipendentemente da come o dove interagisce con il tuo marchio. Questo mira a connettere le tue piattaforme fisiche, online e i canali basati su app.
2. Contenuti generati dagli utenti
Hai mai letto una recensione di un prodotto? Hai guardato un video di unboxing dal tuo YouTuber preferito? Hai visto qualcuno condividere con te la sua esperienza in un determinato acquisto?
Se hai visto uno di questi, è probabile che tu abbia visto contenuti generati dagli direttamente dagli utenti. UGC, come direbbero i marketers.
“I contenuti generati dagli utenti (noti anche come UGC o contenuti generati dai consumatori) sono contenuti originali, specifici del marchio, creati dai clienti e pubblicati sui social media o altri canali”.
— Hoot suite
Gli UGC possono presentarsi in molte forme, come foto, video, recensioni di prodotti, contenuti social media e persino post di blog. Gli studi prevedono che i contenuti generati dagli utenti diventeranno presto il nuovo passaparola.
Questo tipo di contenuto può essere realizzato praticamente da chiunque: i clienti e i fedelissimi del marchio tendono ad essere contributori più importanti.
Ma se c’è un’indicatore principale del fatto che stai vedendo un UGC è proprio il fatto stesso che non è creato dal brand in prima persona, ma da un esterno.
Il 90% dei consumatori ha riferito che l’autenticità è fondamentale quando si decide se gli piace e supporta un marchio. Un recente studio ha rilevato che i consumatori trovano i contenuti generati dagli utenti 2,4 volte più autentici dei