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Luglio 13, 2024Era da un po’ che non pubblicavo ma chi mi è vicino sa che non è stata una banale disaffezione per questo mezzo di comunicazione che adoro, ovvero scrivere un blog, ma è stato dovuto più che altro ad altre liete novelle che hanno – giustamente – assorbito tutta la mia attenzione nell’ultimo mese.
E quindi oggi di che parliamo?
Si da il caso che in quest’ultimo mese non sia successo granché nel nostro settore, ma al contrario sul lato tecnologico, il quale non mi stancherò mai di dirlo ha un impatto profondo su tutti i business, compreso quello della farmacia, abbiamo assistito al proseguimento della crescita vertiginosa dell’intelligienza artificiale.
Sì perché se alla fine del 2022, quando per la prima volta l’ai è diventata mainstreamm si parlava solo di chatgpt e di come scrivere un testo molto velocemente, ora la situazione è evoluta ulteriormente.
L’ai, come prevedibile non risparmia nulla.
E giustamente aggiungo. Stiamo parlando di progresso tecnologico.
E per quanto possa alterare i nostri lieti sonni dobbiamo accettare il fatto che è inevitabile.
Non si torna mai indietro.
Provate a pensare sul lato social. È innegabile che questi strumenti abbiano reso la vita di tutti un po’ meno felice, ma è anche vero che i business nati a valle da questa innovazione tecnologica sono innumerevoli e hanno portato ricchezza diffusa in tutto il mondo.
Risultato?
I social ce li teniamo e li usiamo pure più di prima.
Sarà lo stesso con l’ai.
Il bello sta nel capire in che modo rivoluzioneranno i nostri lavori e come potremmo sfruttarla per essere ancor più efficaci.
Al tempo stesso però c’è da fare un ragionamento.
Se l’ai ci permette di creare molti più contenuti rispetto a prima con minore sforzo, che ne sarà della comunicazione?
È ragionevole aspettarsi che aumenterà drasticamente il rumore e diminuirà, altrettanto clamorosamente il segnale.
La conseguenza è che la moneta di scambio per eccellenza nel mondo odietno, ovvero l’attenzione, sarà ancor più difficile da ottenere.
Per cui che si fa?
La risposta, per quanto ci riguarda, risiede nella creazione di contenuti originali.
Nel nostro caso parliamo di contenuti fatti dai farmacisti, o dal personale della farmacia.
Pensiamoci bene, in un mondo bulimico di contenuti, spesso creati anche solo per “fare numero” l’unico modo che abbiamo per differenziarci è puntare sull’unico elemento unico che abbiamo: le persone.
Se ne parlava già anni fa, ma probabilmente con un’intenzione molto diversa da quella che sperimentiamo oggi.
Si affermava infatti che saremmo diventati tutti dei creators. O per lo meno chi ha intenzione di far sentire la propria voce e farsi notare dagli altri.
I contenuti “standard” non servono più, a meno che non vogliamo inframezzare la nostra comunicazione con qualche bella grafica accattivante.
Tutto ciò che conta è far venire fuori la nostra unicità, e far si che i clienti, o potenziali clienti, la colgano e decidano di affidarsi a noi.
Una volta fatto questo passaggio arriviamo alla fase della fidelizzazione, ma questa è tutta un’altra storia.
Ciò che stiamo esplorando in questo articolo quindi il modo ottimale cui ogni farmacia sarà chiamata a comunicare d’ora in avanti.
L’alternativa è essere ignorati.
Non è una questione personale, ma un dato di fatto. Se aumentano le persone che gridano in una stanza la nostra attenzione sarà rapita da chi invece sta facendo qualcos’altro.
Concludo dicendo che so che è difficile creare e produrre contenuti, ma se vogliamo fare la differenza questa è ormai l’unica soluzione.