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Novembre 22, 2024Ne sentiamo parlare ormai sempre più spesso. La questione dello stipendio del farmacista comincia a diventare talmente rilevante che una parte dei colleghi orienta la sua scelta professionale verso altri orizzonti.
Nell’articolo di oggi voglio fare chiarezza su questo tema e dare un mio punto di vista.
Partiamo da una considerazione.
Lo stipendio come forma di valorizzazione
Che stiamo parlando di farmacisti, o qualsiasi altra figura professionale mi piace ricordare che la giusta retribuzione è fondamentale per far sentire chiunque valorizzato e riconosciuto nel proprio campo.
Innanzitutto la retribuzione rappresenta un riconoscimento tangibile delle competenze, dell’esperienza e dell’impegno profuso nel lavoro, questo perché rispecchia il valore che la società attribuisce a una determinata professione e alle competenze specifiche che essa richiede.
In secondo luogo, una retribuzione equa è importante per la motivazione e la soddisfazione professionale. Uno stipendio che riflette adeguatamente il lavoro svolto può aumentare la motivazione intrinseca e l’impegno del professionista, portando a prestazioni migliori e a un maggiore contributo all’organizzazione e alla società.
Terzo, una giusta retribuzione ha un impatto significativo sul benessere generale del professionista. Essa non solo permette di soddisfare le esigenze economiche di base, ma fornisce anche la sicurezza e la stabilità necessarie per pianificare il futuro e investire nel proprio sviluppo personale e professionale.
Stipendio farmacista dipendente e partita iva
L’analisi dello stipendio dei farmacisti in Italia nel 2023 rivela una situazione variabile, seppur di poco a onor del vero, in base a diversi fattori, tra cui la posizione lavorativa, l’esperienza e la località geografica.
Primo disclaimer: in questo articolo si tratta la questione salariale solo dal punto di vista dei farmacisti collaboratori, non concentrandoci pertanto il compenso di un socio/titolare di farmacia per il quale il compenso amministrativo che si da è guidato da una serie di altri fattori non oggetto di questa disamina.
Per i farmacisti dipendenti dunque, lo stipendio oscilla generalmente dai 1.200 ai 1.500 euro al mese, ma può variare a seconda degli anni di esperienza. Il compenso che viene conferito ad uno stagista ad esempio si aggira sui 600 euro, mentre un giovane collega farmacista con all’attivo meno di 3 anni di esperienza può raggiungere uno stipendio medio di 1.350 euro.
Chiaramente con l’aumentare degli anni di servizio, lo stipendio può crescere, arrivando a circa 1.600 euro per chi ha un’esperienza di circa 20 anni, e oltre i 1.800 euro per chi ha un’esperienza superiore.
Per i farmacisti che svolgono turni notturni, il contratto nazionale prevede una maggiorazione, che può variare in base alle mansioni e alle responsabilità richieste durante il turno, anche queste definite dal titolare. In generale, dati alla mano un farmacista dipendente può guadagnare circa 150-160 euro lordi per ogni notte di turno.
Per quanto riguarda i farmacisti autonomi, ovvero il “famoso” farmacista a p.iva, il guadagno varia in base a diversi fattori, come il luogo in cui operano e il numero di farmacie e parafarmacie per cui lavorano.
La tariffa oraria può variare da un minimo di 14/18 euro all’ora a un massimo di 25/30 euro all’ora. Calcolando una tariffa media di 30 euro all’ora per 25 settimane di lavoro, si può arrivare a fatturare circa 30.000 euro annui lordi, ovvero circa 21.600 euro netti, equivalenti a un guadagno di circa 1.800 euro netti mensili.
Chiaramente un collega a partita iva, come tutti i lavoratori autonomi, deve fronteggiare l’incertezza di un lavoro per il quale non è stato assunto a tempo indeterminato, con tutte le conseguenze del caso, come ad esempio la mancanza di una polizza assicurativa, l’impegno a versare in autonomia i contributi e l’esigenza di una pianificazione finanziaria a monte gi ogni decisione.
Dall’altra parte generalmente un farmacista a p.iva ha una possibilità mediamente maggiore di negoziare le sue condizioni lavorative, in merito allo stipendio corrisposto.
Stipendio farmacista: considerazioni finali
In confronto con altri paesi europei, i farmacisti italiani guadagnano generalmente meno.
In Francia, per esempio, lo stipendio netto mensile dei farmacisti si attesta tra i 2.800 e i 3.000 euro, mentre in Germania è di circa 2.900 euro al mese. In Svizzera, il guadagno minimo mensile dei farmacisti è di circa 3.250 franchi svizzeri.
Queste statistiche evidenziano la diversità di retribuzioni nel settore farmaceutico in Italia e sono spesso fonte di diversi ragionamenti che portano i farmacisti a valutare altri percorsi di carriera, uno tra questi è la professione del pharmainfluencer che però spesso viene travisata rispetto alla sua vera natura.
Come ho spesso spiegato essere influencer non è una competenza, ma è il risultato di un percorso lavorativo che ha portato il professionista di riferimento ad avere un certo impatto sulle persone e che riesce a monetizzare in modi alternativi.