Come scegliere il prezzo di un servizio in farmacia
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Dicembre 14, 2024Ormai non so più quante volte ho sentito, e detto a mia volta, la frase che la professione del farmacista sta vivendo un periodo di profonda evoluzione.
E non farò esempi per esprimere questo concetto perché se mi leggi da un po’ sai a cosa mi riferisco.
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Bene.
A differenza di tanti però, io credo che questo non sia un binario morto per la professione.

Io penso dobbiamo intenderlo come un momento di riassestamento che servirà per dare nuova spinta a ciò che il farmacista sarà nel futuro.
In poche parole: Rinascimento.

Un rinascimento professionale che però viene favorito dalle condizioni in cui viviamo tutti i giorni.
Internet ne è la base.
Anche se molti guardano con sguardo incattivito tutto il panorama digital al grido di “si stava meglio quando si stava peggio”, la realtà è che da queste evoluzioni (AI compresa, ne parlerò) possiamo trovare spunti per la crescita e il miglioramento individuale.
Siamo tutti coinvolti al 100% all’interno di questo mondo digitale.
E provo a dire una cosa: continuare a diffidare o a mostrarsi scettici di fronte al digital (“io odio odio i social” l’affermazione che sento più spesso) è in realtà un limite che ci mettiamo.
Sì perché posso anche essere d’accordo sul sistema “malato” che permette il prosperare di certe piattaforme dove tutto ciò che funziona è sostanzialmente polarizzante o fake, ma la verità è che questi sistemi fanno parte della nostra realtà.
Che ci piaccia o no.
E saperli sfruttare, o per lo meno comprendere nella loro logica, è un grande aiuto.
Poi possiamo anche decidere di non utilizzarli, ma sarà una scelta consapevole, e allora sarà giusto così. In quel caso saremo abbastanza competenti da capire che dobbiamo indirizzare le nostre energie verso qualcos’altro più in linea con il nostro essere, con i nostri valori.
Perché ti sto dicendo questo?
Perché il grado di analfabetismo digitale in Italia è elevatissimo.
In Italia, il 64% della popolazione 15-65 anni non è in grado di usare internet in maniera complessa e diversificata. L’Italia risulta penultima tra i Paesi OCSE.
E questo cosa comporta?
Beh, innanzitutto il perdere occasioni di sviluppo (all’estero il digitale è utilizzato in sinergia con l’attività offline per far crescere le imprese: guarda questo video a riguardo), ma questo è un altro discorso su cui un giorno magari approfondiremo.
Quello che ci interessa a noi è che le persone utilizzano questo mezzo potentissimo come internet per cercare informazioni circa la loro salute. Pharmacy Scanner riporta un dato Eurostat che afferma siano 1 persona su 2 ad effettuare questa ricerca in Italia.
E quindi?
Cosa significa?
Riordiniamo le informazioni:
👉 Il ruolo del farmacista sta cambiando profondamente
👉 Cambiano le esigenze delle persone
👉 Internet è uno strumento che fa parte della vita di ogni cittadino e che porta con sè, oltre che benefici anche molte insidie
👉 Il grado di analfabetismo digitale è elevato
Ora uniamo i puntini.
In che modo il farmacista può fare la differenza al giorno d’oggi?

Io credo che il farmacista possa essere una guida per il cittadino.
Non solo quindi un dispensatore di farmaci (quella è la conseguenza), ma un supporto attivo nella vita del cittadino.
Questo ce lo siamo detti spesso ultimamente, non è vero?
Ma la realtà è che anche la vita stessa del cittadino di cui parliamo ultimamente sta cambiando molto, pensiamo alle abitudini che tutti abbiamo, quindi anche il ruolo di guida deve adattarsi.
Ecco, io lo vedo come un Virgilio ad personam che guida la persona attraverso tutto il suo percorso di benessere.
Una guida fedele che rimane sempre presente, interpellabile all’occorrenza e che indica la strada corretta sulla base della sua saggezza, evitando alla persona di cadere preda dei gironi infernali (notizie non verificate, promozioni abbaglianti, consigli da fantomatici guru online, ecc.).
Tutto questo lo stiamo già facendo nel quotidiano, e nella maggior parte delle problematiche “offline”. Dobbiamo però anche capire che il digitale sarà un elemento sempre più pervasivo delle nostre vite, e dunque anche su questo aspetto potremo definire la nostra professione, differenziarci e posizionarci nel mercato.
Poi certo, come dicevamo prima, il farmacista un utile dovrà pur portarlo a casa, se no come viene pagato? Come si acquistano i prodotti dal fornitore? Come si pagano le bollette?
Però ecco questa la vedo come la conseguenza, come il modo che ha il farmacista per farsi pagare quel supporto, quella consulenza che nessun altro meglio di lui/lei avrebbe potuto dare.